PNL Programmazione Neuro-Linguistica: di cosa si tratta
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PNL Programmazione Neuro-Linguistica: di cosa si tratta

Un aspetto che spesso sottovalutiamo è come i nostri pensieri influenzano i comportamenti, in particolare la comunicazione non verbale. Se da un lato possiamo scegliere le parole da pronunciare, dall’altro il corpo rivela molto più di quanto crediamo: si dice infatti che “non mente mai”.

Su questo principio si fonda la PNL Programmazione Neuro-Linguistica, campo di studio della psicologia che da decenni analizza il legame tra mente, linguaggio e comportamento. Le applicazioni della PNL non si limitano alla crescita personale, ma trovano oggi spazio anche nel mondo del lavoro, soprattutto nell’ambito delle Risorse Umane, dove diventano strumenti utili per riconoscere e selezionare i candidati più adatti ad un determinato ruolo.

In un precedente articolo abbiamo parlato di comunicazione assertiva, ovvero la capacità di esprimere le proprie idee in modo chiaro e diretto, senza risultare aggressivi o giudicanti. Con questo nuovo contenuto aggiungiamo un tassello complementare: un approccio che unisce psicologia e comunicazione, e che offre alle aziende una prospettiva innovativa per la gestione dei rapporti professionali.

Prima di entrare nel dettaglio, ricordiamo che Howay propone anche percorsi formativi personalizzati. Tra questi il corso Come selezionare il personale con la PNL: elementi di PNL e di comunicazione efficace, pensato per chi desidera integrare queste tecniche nella propria realtà aziendale. Per maggiori informazioni, è possibile contattare l’ente tramite il form online.

Cosa si intende per PNL Programmazione Neuro-Linguistica

La Programmazione Neuro-Linguistica (PNL) è un approccio sviluppato negli anni Settanta in California dagli studiosi Richard Bandler e John Grinder, con l’obiettivo di comprendere e modellare i comportamenti che portano al successo nella comunicazione e nelle relazioni. 

Nasce dall’osservazione di terapeuti considerati particolarmente efficaci, come Milton Erickson e Virginia Satir, e si basa sull’idea che esista una connessione profonda tra i processi neurologici, il linguaggio e i modelli comportamentali che apprendiamo e riproduciamo nella vita quotidiana.

Il termine stesso ne riassume i pilastri: neuro fa riferimento ai nostri processi mentali e sensoriali, linguistica al ruolo centrale del linguaggio nel dare forma alla nostra realtà e programmazione alla possibilità di ristrutturare schemi di pensiero e di azione per raggiungere obiettivi più efficaci. In altre parole, la PNL propone strumenti per riconoscere come elaboriamo le informazioni, come le trasformiamo in parole e comportamenti e come possiamo intervenire per modificare abitudini che non ci sono utili.

Pur avendo trovato applicazione inizialmente in psicoterapia, la PNL si è progressivamente diffusa anche in altri ambiti, come la formazione, il coaching, la comunicazione e il mondo del lavoro. In contesti professionali, infatti, aiuta a comprendere meglio se stessi e gli altri, a migliorare le relazioni interpersonali, a gestire i colloqui o le trattative e a sviluppare una leadership più consapevole. Non si tratta di un insieme di tecniche rigide, ma di un approccio flessibile che integra psicologia, linguistica e osservazione del comportamento umano, con l’obiettivo di rendere più efficace la comunicazione a tutti i livelli.

PNL come strumento delle Risorse Umane

Nel mondo delle Risorse Umane, la Programmazione Neuro-Linguistica rappresenta uno strumento prezioso per leggere in profondità la comunicazione delle persone e costruire relazioni più autentiche

Immaginiamo una situazione comune, in cui un candidato si presenta a un colloquio di lavoro con un curriculum ben strutturato. Le competenze tecniche sono presentate nero su bianco, ma il vero valore emerge nel dialogo. Attraverso la PNL, chi conduce il colloquio può cogliere segnali sottili del linguaggio verbale e non verbale, come il tono della voce, la postura, le pause e la scelta delle parole. Sono elementi che rivelano motivazione, sicurezza o eventuali incoerenze tra ciò che viene detto e ciò che realmente si prova.

Per un HR Manager, questo significa andare oltre il curriculum e valutare la capacità del candidato di integrarsi in un contesto lavorativo specifico. Per i Manager, nello specifico, la PNL è utile per migliorare la comunicazione interna al team, per comprendere lo stile comunicativo di ciascun collaboratore, adattare il proprio linguaggio, favorire la collaborazione e ridurre i conflitti. Anche gli stessi membri del team possono trarne vantaggio, imparando ad esprimere meglio i propri bisogni e ad interpretare correttamente i messaggi degli altri, con un impatto positivo sulla produttività e sul clima aziendale.

In sostanza, la Programmazione Neuro-Linguistica applicata alle Risorse Umane diventa un ponte tra competenze tecniche e relazioni umane, aiutando a scegliere i candidati più adatti, a rafforzare la leadership e a costruire ambienti di lavoro più armoniosi ed efficienti.

PNL Programmazione Neuro-Linguistica durante il processo di selezione

Come anticipato, un tale approccio comunicativo mette a disposizione una serie di strumenti pratici che possono fare la differenza in un colloquio di lavoro. Un aspetto importante, per esempio, è l’atteggiamento dell’intervistatore: partire da presupposti positivi, mantenere stati d’animo potenzianti e mostrare flessibilità consente di creare un clima favorevole, in cui il candidato si sente accolto e più disposto a esprimersi con autenticità.

La PNL aiuta anche a riconoscere lo stile comunicativo prevalente dell’interlocutore (visivo, auditivo o cinestesico) e a modulare il linguaggio di conseguenza. Questo accorgimento rende la comunicazione più naturale e aumenta la capacità di comprensione reciproca.

Durante la selezione, inoltre, diventa essenziale individuare valori e convinzioni professionali; tieni presente che le parole scelte dal candidato rivelano molto sulle sue priorità e sul modo in cui affronta il lavoro. Qui entrano in gioco il linguaggio persuasivo e l’ascolto attivo, che permettono da un lato di guidare il dialogo, dall’altro di cogliere sfumature importanti nelle risposte.

Un buon Recruiter sa inoltre riconoscere le incongruenze tra comunicazione verbale e non verbale, segnale utile per valutare coerenza e trasparenza. Attraverso queste tecniche, la PNL fa da supporto per identificare le competenze comportamentali e le motivazioni più profonde, dalla capacità di adattarsi ai cambiamenti allo stile di leadership, dalla gestione delle priorità al problem-solving.

In questo modo,è possibile non solo scegliere il candidato con le giuste competenze tecniche, ma anche valutare quelle soft skills decisive per il successo in azienda.

Applicazione efficace della Programmazione Neuro-Linguistica

Applicata correttamente, la Programmazione Neuro-Linguistica offre numerosi vantaggi per le organizzazioni: migliora i processi di selezione rendendoli più accurati, riduce il rischio di turnover perché consente di individuare candidati realmente in linea con la cultura aziendale, favorisce una comunicazione più efficace all’interno dei team e sostiene i Manager nello sviluppo di una leadership empatica e motivante. 

Tuttavia, come ogni strumento, presenta anche limiti e potenziali errori. Il rischio principale è usarla in modo superficiale, riducendola a un insieme di “trucchi” comunicativi senza comprenderne i principi di fondo. Un altro errore frequente è applicarla con rigidità, senza tenere conto del contesto o della complessità delle persone, finendo per ottenere l’effetto opposto, ovvero diffidenza, incomprensioni e perdita di autenticità.

Infine, è bene ricordare che la PNL non sostituisce strumenti consolidati di valutazione delle competenze, come i Test Attitudinali Lavoro, ma li integra. Perché sia davvero efficace, deve essere praticata con formazione adeguata, come quella che può offrire Howay.

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