Work Life Balance: come migliorare l'equilibrio tra vita e lavoro
Condividi

Work Life Balance: come migliorare l'equilibrio tra vita e lavoro

In un’epoca in cui si parla sempre di più di benessere in ambito lavorativo, è interessante notare come il Work Life Balance penda ancora troppo da una parte o dall’altra; spesso, infatti, si sentono affermazioni out out da parte dei dipendenti, per riuscire a conciliare una vita familiare sana, con un impiego soddisfacente. Per esempio, rinunciare al lavoro per dedicarsi alla crescita dei propri figli, oppure investire sulla formazione per ottenere avanzamenti di carriera?

Secondo una ricerca di SD Worx, solo il 21% dei dipendenti italiani ritiene che la propria azienda stia attivamente cercando di migliorare l'equilibrio tra vita professionale e privata attraverso una maggiore flessibilità lavorativa. Dunque, non si tratta solo di un beneficio auspicabile, ma di un elemento chiave per il benessere dei dipendenti e la competitività delle aziende.

A livello globale, l'importanza del Work Life Balance è ulteriormente sottolineata dal fatto che il 72% dei lavoratori considera questo equilibrio un fattore molto importante nella scelta di un impiego, e il 57% dei candidati lo identifica come un criterio determinante nella valutazione di nuove opportunità lavorative.

Ma in cosa consiste esattamente il Work Life Balance e in che modo può risultare utile anche per il benessere aziendale e dei lavoratori? Nei prossimi paragrafi tratteremo la questione più nel dettaglio.

Cos’è davvero il Work Life Balance?

Il Work Life Balance rappresenta a livello generico l’equilibrio tra la sfera lavorativa e quella personale di un individuo, che può assumere numerose sfumature in base alle necessità ed esigenze di ciascuno. Non si tratta solo di orari flessibili o di lavorare da casa qualche giorno a settimana, ma di un approccio complessivo alla gestione del tempo, delle energie e delle priorità. Significa permettere ai dipendenti di svolgere il proprio lavoro in modo efficace, senza che questo comprometta la salute fisica, mentale o la qualità della vita privata.

Questo concetto si traduce in azioni concrete: la possibilità di prendersi cura dei figli senza dover rinunciare alla carriera, la libertà di prendersi una pausa per motivi personali senza sensi di colpa, oppure il semplice diritto a staccare la sera e nei weekend. Per molti, è anche la possibilità di dedicarsi a passioni e interessi extra-professionali che contribuiscono al benessere complessivo, senza dover aspettare la pensione, per intenderci.

Come anticipato, il Work Life Balance varia da persona a persona: ciò che funziona per un genitore con figli piccoli può essere diverso dalle esigenze di un giovane professionista o di un caregiver. È per questo che le aziende più attente adottano un approccio personalizzato, offrendo strumenti e soluzioni modulabili, come orari flessibili, congedi mirati, smart working e supporto psicologico.

Promuovere un maggior equilibrio tra vita privata e lavoro significa riconoscere che le persone non smettono di essere esseri umani quando iniziano a lavorare, per diventare numeri o meri esecutori. 

I vantaggi del Work Life Balance

È chiaro, dunque, che applicare il Work Life Balance migliora il benessere dei propri dipendenti, che non si sentiranno costretti a fare delle rinunce, in favore di una vita lavorativa più soddisfacente o per mantenere un equilibrio familiare a casa. 

Tuttavia, in molti ancora sottovalutano l’importanza di applicare e favorire questo concetto in azienda, che non rappresenta solo un traguardo etico, ma anche una strategia vincente; infatti, le organizzazioni che investono nel Work Life Balance registrano benefici tangibili in termini di produttività, fidelizzazione del personale e reputazione.

Più nel dettaglio, scopriamo quali sono i vantaggi che si possono riscontrare:

  • Incremento della produttività: Un ambiente di lavoro che favorisce l'equilibrio vita-lavoro può portare ad un significativo aumento della produttività. Ad esempio, un'analisi di Connect Solutions del 2022 ha mostrato che i dipendenti che lavorano in smartworking almeno un giorno alla settimana sono il 47% più produttivi rispetto a quelli che lavorano esclusivamente in ufficio.
  • Riduzione del turnover e maggiore retention: Le politiche di flessibilità lavorativa contribuiscono a trattenere i talenti. Secondo una ricerca pubblicata su Harvard Business Review, le condizioni di lavoro flessibili possono ridurre il turnover fino al 50% in alcuni settori.
  • Miglioramento della reputazione aziendale: Un'attenzione autentica al Work Life Balance migliora l'immagine dell'azienda. Sapevi che per coloro che sono in cerca di un lavoro, la possibilità di conciliarlo efficacemente con la vita privata rappresenta il fattore più importante nella scelta tra un luogo di impiego e un altro?
  • Riduzione dello stress e miglioramento della salute dei dipendenti: Il Work Life Balance contribuisce a ridurre lo stress e a migliorare la salute mentale dei lavoratori, evitando che vadano incontro a situazioni di burnout. Non solo, una vita lavorativa intensa e senza adeguati riposi può influire negativamente anche sulla salute fisica delle persone.

Come si può notare, dunque, applicare questo approccio in azienda può favorire il benessere di tutti. 

Come favorire in Azienda l’equilibrio tra vita e lavoro

Favorire un maggiore equilibrio tra vita privata e lavoro in Azienda potrebbe non essere semplice e per questa ragione Howay offre un supporto concreto agli HR, sia in termini di corsi di formazione, sia come eventi e speech per affrontare il tema con serenità e in forma graduale.

Le risorse umane, infatti, giocano un ruolo centrale nel creare una cultura aziendale che favorisca il Work Life Balance. Non è sufficiente inserire la “flessibilità” tra i benefit: serve una strategia coerente, costruita sull’ascolto e sull’adattamento continuo.

Ecco alcune azioni pratiche che possono essere messe in campo:

  • Flessibilità oraria e smart working: Offrire orari flessibili, modelli ibridi o la possibilità di lavorare da remoto consente ai dipendenti di gestire meglio le proprie esigenze personali, senza compromettere la produttività. Si pensi, per esempio, alla difficoltà dei genitori di figli piccoli ad affidare a qualcuno la cura della prole nei giorni di chiusura scolastica.
  • Chiarezza sulle aspettative: Definire in modo chiaro gli obiettivi, i tempi di consegna e i confini tra lavoro e tempo libero (come evitare email serali o durante le ferie) aiuta a ridurre stress e sovraccarico.
  • Formazione per manager e leader: È fondamentale che i responsabili di team siano formati per riconoscere segnali di stress e sostenere i propri collaboratori anche sul piano umano, non solo produttivo. 
  • Supporto al benessere psicofisico con welfare aziendale: Offrire percorsi di supporto psicologico, iniziative legate allo sport, alla nutrizione o al benessere mentale migliora la qualità della vita lavorativa. Un ottimo espediente, per esempio, sono le attività di team building, che abbiamo già trattato in un articolo precedente.
  • Ascolto e personalizzazione per misurare il clima aziendale: Ogni lavoratore ha chiaramente delle esigenze diverse. Per questa ragione è importante creare momenti di ascolto e adottare soluzioni su misura, per favorire l’inclusione e la motivazione.

Adottare queste strategie significa investire nel benessere dei propri dipendenti, per favorire un ambiente aziendale sano e una crescita professionale che coinvolge tutti, grazie ad un lavoro più inclusivo.

Approfondimenti:

Scopri di più

continua a leggere

Ultimi novità e aggiornamenti