I Bambini delle Fate e Howay insieme per Fare Impresa nel Sociale
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I Bambini delle Fate e Howay insieme per Fare Impresa nel Sociale

Il team di Howay è lieto di annunciare la propria adesione al progetto promosso da I Bambini delle Fate, a sostegno dell’iniziativa di inclusione sociale Si può fare, gestita dalla Fondazione Il Cireneo - Onlus per l’Autismo. Si tratta di un progetto ambizioso che ha come obiettivo l’acquisto di una struttura destinata a diventare un laboratorio polifunzionale e permanente, pensato per offrire opportunità di formazione e inserimento lavorativo alle persone con autismo.

L’iniziativa nasce dal desiderio di rendere il mondo del lavoro più accessibile e inclusivo, abbattendo quelle barriere che ancora oggi limitano la piena partecipazione delle persone con disabilità o in condizioni di fragilità. In un contesto in cui le differenze possono trasformarsi in ostacoli, questo progetto vuole invece farne un punto di forza, valorizzando competenze, talenti e potenzialità spesso sottovalutate.

Come i nostri lettori sanno, Howay promuove da sempre i valori di Diversity, Equity e Inclusion nel mondo del lavoro attraverso percorsi formativi, webinar ed eventi dedicati alla crescita professionale e personale. Sostenere “Si può fare” rappresenta per noi un gesto concreto di responsabilità sociale d’impresa e un passo in più verso la costruzione di un ambiente professionale davvero aperto a tutti.

Autismo e mondo del lavoro

L’autismo, o più correttamente il disturbo dello spettro autistico (DSA), è un disturbo del neurosviluppo che influenza in misura variabile la comunicazione sociale, l’interazione con gli altri e i comportamenti ripetitivi o ristretti. 

Le manifestazioni sono estremamente eterogenee: vi sono persone con autismo ad alto funzionamento che possiedono elevate competenze cognitive e linguistiche, e altre che richiedono supporti intensivi nella vita quotidiana. 

Come potrai ben immaginare, un ostacolo particolarmente delicato riguarda l’ingresso e l’integrazione nel mondo del lavoro, dove spesso le difficoltà emergono sul piano della comunicazione, delle relazioni interpersonali, dell’interpretazione delle dinamiche di gruppo e della gestione del cambiamento. A tal proposito, studi recenti mostrano che in Italia solo un numero molto limitato di adulti con autismo riesce ad accedere al lavoro e in alcuni casi l’occupazione risulta comunque inferiore al 10%. Un dato che evidenzia quanta strada ci sia ancora da percorrere in termini di inclusione sociale e lavorativa.

Non solo, le barriere non si riducono alla mancanza di offerta, in quanto comprendono anche difficoltà nella fase di selezione, assenza di adattamenti ragionevoli, mancanza di percorsi individualizzati e scarsa consapevolezza da parte delle imprese. In questo senso, iniziative specifiche diventano fondamentali per creare ambienti che valorizzano competenze anziché focalizzarsi solo sulle limitazioni.

È proprio con questo intento che si inseriscono i progetti promossi da I Bambini delle Fate e dalla Fondazione Il Cireneo - Onlus per l’Autismo, nati con l’obiettivo di favorire l’inclusione sociale e lavorativa delle persone con autismo, offrendo supporto, formazione e opportunità reali di inserimento.

I Bambini delle Fate e Fondazione Il Cireneo: chi sono

Prima di spiegare nel dettaglio il progetto Si può fare, conosciamo meglio i protagonisti di questa splendida iniziativa, a cui noi abbiamo deciso di partecipare con entusiasmo.

I Bambini delle Fate è un’impresa sociale senza scopo di lucro nata nel 2005 su iniziativa di Franco Antonello, imprenditore di Castelfranco Veneto e papà di Andrea, ragazzo con autismo. L’obiettivo dell’organizzazione è stato fin da subito quello di portare la mentalità imprenditoriale all’interno delle associazioni, affinché potessero raggiungere con successo i propri obiettivi. 

In questo modo ha potuto assicurare sostegno economico continuo a progetti locali di inclusione sociale, gestiti da associazioni, cooperative o fondazioni, a favore di famiglie con autismo e altre disabilità. I risultati raggiunti in 20 anni di lavoro sono sorprendenti: oltre 107 progetti sostenuti, attivi in 20 regioni italiane, con più di 4.000 famiglie e aziende coinvolte.

Dall’altra parte, la Fondazione Il Cireneo - Onlus per l’Autismo nasce con la finalità di promuovere, attivare e gestire servizi sociosanitari ed educativi per persone affette da disturbi dello spettro autistico e le loro famiglie. Dal 2006, anno di apertura della prima sede a Vasto, la Fondazione ha adottato un modello di sussidiarietà orizzontale, valorizzando il ruolo attivo delle famiglie e puntando sulla integrazione tra sanità, sociale e assistenza.

Entrambe le realtà, dunque, operano sul fronte dell’inclusione per le persone con autismo: I Bambini delle Fate attraverso la raccolta fondi e il finanziamento di progetti, la Fondazione Il Cireneo attraverso la progettazione e gestione diretta di servizi. Grazie al progetto “Si può fare”, rafforzano la loro collaborazione nel favorire percorsi di formazione e inserimento lavorativo per persone con autismo, confermando l’impegno a rendere più efficace l’inclusione professionale e sociale.

Il progetto “Si può fare” per un lavoro più inclusivo

Come anticipato, il progetto “Si può fare” rappresenta una tappa fondamentale nel percorso di impegno sociale della Fondazione Il Cireneo - Onlus per l’Autismo. Dopo oltre vent’anni di attività dedicata alla tutela della salute e all’inclusione delle persone con disturbi dello spettro autistico, la Fondazione amplia oggi la propria missione con l'obiettivo di promuovere il diritto al lavoro per le persone con disabilità. L’iniziativa mira, infatti, alla creazione di un laboratorio polifunzionale e permanente, uno spazio pensato per la formazione e l’avviamento al lavoro di giovani adulti con autismo.

La struttura, che la Fondazione intende acquistare grazie al sostegno di realtà come I Bambini delle Fate e di aziende partner, tra cui dal 2026 figura anche Howay, sarà un luogo di crescita, autonomia e dignità. 

Al suo interno verranno organizzati percorsi formativi e attività lavorative calibrate sulle abilità e sulle potenzialità di ciascun partecipante, anche con modalità “a distanza”. L’obiettivo è favorire un’integrazione reale con il tessuto produttivo locale, creando sinergie con le imprese del territorio.

Si può fare” è dunque un progetto solidale che traduce in pratica i principi sanciti dalla Costituzione e dalla Legge 68/1999, di cui abbiamo parlato in un precedente articolo, restituendo alle persone con autismo il ruolo attivo e il riconoscimento che meritano nella società e nel mondo del lavoro.

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