Project Manager cosa fa e formazione consigliata
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Project Manager cosa fa e formazione consigliata

Una delle risorse più importanti all’interno di un’azienda è senza dubbio il Project Manager, professionista che coordina l’intero ciclo di vita di un progetto: dall’analisi iniziale alla pianificazione, dall’avvio operativo fino al monitoraggio e alla chiusura. 

Sebbene molti associno la nascita del Project Management all’epoca della Rivoluzione Industriale, quando le prime catene di produzione richiedevano organizzazione rigorosa e capacità di gestione dei processi complessi, le sue radici sono molto più antiche. Già nell’Antico Egitto o nella Cina imperiale erano presenti forme embrionali di gestione strutturata, necessarie per opere mastodontiche come le Piramidi o la Grande Muraglia. Chiaramente non esistevano standard o metodologie, ma il principio alla base era lo stesso, ovvero coordinare persone e risorse per portare a termine un obiettivo comune.

La professione, così come la intendiamo oggi, si definisce in modo uniforme solo nel XX secolo, quando iniziano a diffondersi framework e best practice condivise a livello internazionale. Da allora il ruolo richiede un aggiornamento costante, perché il contesto aziendale evolve rapidamente e il Project Manager deve saper integrare strumenti, metodologie e competenze sempre nuove.

Proprio per questo noi di Howay proponiamo corsi dedicati ad aspetti fondamentali della professione, come il Risk Management e il Time Management, che approfondiremo nei prossimi paragrafi.

Project Manager cosa fa e inquadramento del ruolo

Come abbiamo già accennato, il Project Manager è il professionista responsabile della gestione completa di un progetto, dal concept iniziale fino alla chiusura formale. All’interno delle organizzazioni rappresenta la figura che coordina persone, tempi, costi, risorse e obiettivi, assicurando che ogni fase proceda in modo coerente con quanto stabilito. 

Dal punto di vista normativo, il ruolo è riconosciuto come una professione intellettuale che richiede competenze tecniche e trasversali specifiche, ed è regolato da standard internazionali che definiscono metodologie e buone pratiche. Pur non essendo una professione “ordinistica”, esistono certificazioni e framework condivisi che ne delineano mansioni e responsabilità.

In azienda il Project Manager svolge attività che toccano diversi ambiti operativi e organizzativi. Tra i compiti principali rientrano:

  • Pianificazione del progetto: Definisce obiettivi, tempistiche, fasi operative e risorse necessarie, creando una roadmap chiara e realistica.

  • Coordinamento del team: Assegna attività, organizza il lavoro dei collaboratori e svolge un ruolo di mediazione tra esigenze tecniche, operative e gestionali.

  • Gestione del budget: Monitora i costi e assicura che il progetto rimanga sostenibile, valutando scostamenti e rimodulazioni quando necessario.

  • Controllo dell’avanzamento: Raccoglie dati, verifica lo stato delle attività e interviene quando emergono rischi, ritardi o criticità.

  • Comunicazione con stakeholder e clienti: Tiene aggiornate tutte le parti coinvolte, facilitando una comunicazione efficace e trasparente.

Poiché il lavoro del Project Manager richiede criteri condivisi, nel 1969 nasce il Project Management Institute (PMI), che uniforma processi, ruoli e competenze, diventando il principale punto di riferimento internazionale per la disciplina, di cui parleremo meglio nel prossimo paragrafo.

Come diventare Project Manager: il percorso formativo

Diventare Project Manager richiede una combinazione di formazione teorica, esperienza pratica e certificazioni riconosciute a livello internazionale. In Italia non esiste un unico percorso universitario obbligatorio, ma alcune facoltà offrono una base più coerente con questa carriera. Per esempio, Ingegneria Gestionale è certamente la strada più diffusa, perché forma competenze tecniche, organizzative e analitiche molto affini alla gestione dei progetti. Tuttavia, non è l’unica, in quanto anche Economia, Management, Ingegneria Informatica, Architettura e persino percorsi STEM possono condurre a questo ruolo, soprattutto se integrati da specializzazioni e corsi mirati.

In ogni caso, il riferimento assoluto per la professione rimane il Project Management Institute, che definisce standard e competenze richieste. Le sue certificazioni, come CAPM o PMP, sono tra le più riconosciute al mondo e rappresentano un passaggio quasi obbligato per chi desidera lavorare con metodologie effettivamente allineate alle esigenze delle aziende internazionali.

Poiché il Project Manager deve aggiornarsi costantemente in base all’evoluzione industriale, digitale e organizzativa, la formazione continua è una parte imprescindibile della professione. In questo ambito Howay affianca aziende e liberi professionisti nella costruzione di percorsi formativi personalizzati, modellati sugli obiettivi da raggiungere e sulle competenze da sviluppare.

Tra i corsi più utili per chi ricopre o aspira a ricoprire questo ruolo segnaliamo:

  • Risk Management: Per imparare a identificare, valutare e gestire i rischi di progetto, applicando tecniche e soluzioni operative.

  • Corso avanzato di Project Management: Ideale per chi gestisce progetti complessi e ha bisogno di padroneggiare tempi, costi e obiettivi in contesti articolati.

  • Lavoro per Obiettivi & Time Management: Un percorso dedicato all’organizzazione personale, alla gestione delle priorità e alla prevenzione di ansia e stress.

Un investimento formativo che permette di crescere, ottenere certificazioni riconosciute e lavorare con maggiore consapevolezza.

Quanto guadagna un Project Manager in Italia?

In Italia, lo stipendio di un Project Manager varia molto a seconda dell’esperienza, settore e certificazioni. Secondo alcune fonti, il compenso annuale medio per questa figura è tra 36.000 e 56.000€, con una media intorno a 43.000-45.000€ all’anno.

Altre fonti specializzate segnalano che un Project Manager può guadagnare mediamente circa 4.490€/mese in alcuni settori, soprattutto IT, con punte molto superiori nelle grandi aziende. Secondo Rassegna Business, i profili junior partono da circa 43.400€/anno, mentre un senior, con esperienza e certificazioni, può arrivare anche oltre 81.700€, bonus inclusi.

I fattori che determinano lo stipendio sono molteplici: l’esperienza rimane decisiva, ma contano anche il settore (IT, ingegneria, sanitario, green), la localizzazione geografica, le certificazioni (PMP, PRINCE2, ecc.) e la complessità dei progetti gestiti.

Facciamo presente che la figura del Project Manager è molto ricercata nel panorama attuale: aziende di tutti i settori hanno bisogno di esperti in pianificazione, coordinamento e controllo progetto, in concomitanza con realtà lavorative che diventano sempre più complesse da gestire. 

Avere un aggiornamento formativo costante, attraverso certificazioni PMI o corsi avanzati offerti da Howay, non solo rende più appetibile la candidatura per le aziende, ma permette anche ai liberi professionisti di aumentare la propria efficienza operativa. Essere sempre al passo con metodologie moderne e nuovi strumenti significa adattarsi più facilmente ai cambiamenti organizzativi e assumere ruoli di maggiore responsabilità, che di conseguenza sono più remunerativi.

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